mercoledì 29 giugno 2011

La guardiana del mercato



Al mercato si entrava quasi sempre da Borgo Stretto, imboccando un vicoletto laterale, e il primo banchetto che si incontrava stava sulla sinistra ed era il suo: quello di Berta.

A qualunque ora entravi in piazza, la trovavi al suo posto di lavoro. Ti squadrava da capo a piedi, la sigaretta in bocca, quasi come ad autorizzarti o meno l'ingresso al mercato. Capelli neri, occhi neri, vestiti e gonne scure, voce rauca, un aspetto cupo che contrastava con la vivacità dei colori del suo banco.

Quando la nonna si fermava nel negozio di fronte, io osservavo la vita intorno a Berta. Un mercato dentro il mercato. Le donne timorose passavano svelte a testa bassa e quasi fuggivano. Qualcuna si faceva anche il segno della croce. Le più audaci alzavano lo sguardo di traverso. Berta ricambiava. Le fissava negli occhi e loro proseguivano silenziose.

I ragazzi invece si voltavano coraggiosi verso di lei. L'attrazione era forte e incontrollabile. Alcuni rallentavano il passo tentando di fermarsi. Allora dalla bocca di Berta usciva un ghigno accompagnato da una nuvoletta di fumo. Un gioco di prestigio e un segnale inconfondibile. I ragazzi titubanti riprendevano subito il proprio cammino.

Gli uomini erano i suoi veri clienti. Sul banco di Berta si trovava di tutto. I primi jeans, mai visti fino ad allora. Le prime radioline giapponesi: una sorta di scatolette magiche per chi, fino ad allora, aveva conosciuto solo le radio imponenti che troneggiavano nei salotti di quei tempi. Magliette multicolori e bianche, le prime Fruit: ancora non sapevo che di lì a poco mi avrebbero liberato dalla tortura della maglia di lana dopo il bagno domenicale. Altre decine di cianfrusaglie a me sconosciute, tutti prodotti americani che Berta faceva arrivare dalla vicina base militare di Livorno. Ma gli articoli più ricercati erano altri.

Il primo tenuto nascosto con cura dalla intraprendente commerciante. Ogni tanto un uomo le parlava ad un orecchio. Lei andava dietro al banco. Tornava con un sacchetto di carta. Dentro, ben nascosta, la preziosa stecca di sigarette, naturalmente di contrabbando e americane

Il secondo era in bella vista contenuto in tanti barattolini. L'acquirente era sempre imbarazzato. Si fermava. Osservava indifferente. Toccava. Alla fine sceglieva una di quelle confezioni. Pagava in tutta fretta e scappava. Non capivo. A me sembravano semplicemente palloncini colorati. Un giorno trovai il coraggio e chiesi alla nonna. La risposta fu uno strattone energico e nessuna spiegazione.

Solo qualche anno dopo, quando al mercato andavo ormai da solo, feci la sensazionale scoperta. Berta, la guardiana del mercato, era anche la prima educatrice sessuale di tanti cittadini di quell'epoca: quei barattolini colorati contenevano infatti dei semplici preservativi.



martedì 28 giugno 2011

Macchie di cuore


Macchie di cuore
lasciate su un prato
portate dal vento
delle emozioni

Pezzi di una vita
dispersa nei ricordi
di un tempo vissuto
nei sogni di mille notti

Faccio collana
con ore rubate
per rivedere le stelle
in carro raccolte
a ritrovar la strada



domenica 26 giugno 2011

Foglie di emozioni


Parole corrono
sul filo di emozioni
ricorrenti scolpite
nell'anima inquieta

Flusso continuo
di sentimenti che
volano in cielo liberi
dagli ormeggi della vita

Come nuvole leggere
sfiorano la tranquillità del mare
spingono i pensieri
su dune di sabbia addormentate

Spazzano foglie abbandonate
incollate da un desiderio infinito
in cerca di tenerezze lasciate
lungo una spiaggia sfiorata
dal vento della passione


lunedì 20 giugno 2011

Volare



Fra i rami del cuore
si è posata una piccola farfalla
portata dalla brezza del fiume
sospinta dal profumo della vita

Seguo a vista il suo cammino
la sostengo su nell'aria
contro il vento impertinente
che rema contro la nostra strada

Il suo battito d'ali
spettina l'anima
scompiglia i capelli
gioca con lo sguardo

Cerca una mano
per volare nello spazio infinito
aspettando quella luce
che si accende in un'istante

Ha trovato una carezza
un gesto tenero d'amore
a scaldare le sue ali
per riprendere a volare



sabato 18 giugno 2011

Il mago dei frati


Appena entrati in piazza, un profumo prendeva deciso il sopravvento e annunciava il momento tanto atteso. Lo sguardo seguiva quell'aroma inconfondibile fino ad arrivare a Mauba: il mago dei frati.

Solo allora la nonna lasciava la mia mano ed io correvo a godermi lo spettacolo.

Un richiamo tentatore echeggiava per la piazza. "Bambini piangete 'he mamma ve lo 'ompra". Difficile resistere. Mauba lanciava i suoi messaggi in piedi davanti ad una padella gigantesca. Al suo fianco la moglie con l'impasto posato sul tavolo a mo' di montagna. Entrambi dietro al loro banco pulito e lindo. La magia aveva inizio.

Un pezzetto di pasta, strappato dalla montagna, era posato sul tavolo. Lavorato fino a diventare un lungo serpentello. Il primo prodigio si compiva davanti ai miei occhi stralunati: dita sapienti come bacchette magiche davano vita ad una pallida ciambellina.

Mauba, il mago, entrava allora in azione. Come un cavaliere d'altri tempi brandiva la sua lancia: un forchettone. Gentile e garbato, con mano leggera, sollevata la pallida dama, delicatamente la posava nell'olio caldo e avvolgente. La toccava, l'accarezzava, la rigirava, la dondolava, la rivoltava. Lei educata rispondeva. Si rigonfiava, si pavoneggiava, si gongolava, si crogiolava e lentamente prendeva colore.
 
All'improvviso... ZAC ... la lancia sollevava la ciambella. Il mago la imbellettava ancora fumante con candido zucchero e me la porgeva sorridente. A bocca spalancata per la nuova magia, gustavo finalmente il mio frate fritto e ben zuccherato.



venerdì 17 giugno 2011

Nostalgia


Ti prende
Ti afferra
Ti avvolge
Ti stringe

Entra, invade ogni cosa
il cuore
l’anima
la testa

Prima scende, poi sale
ti assale
ti spreme
ti sorprende indifeso

Immagini viste e vissute
strette in una morsa serrata
lentamente affiorano
da lidi lontani

Emergono da un profondo letargo
per farti tornare
da dove un giorno
prendesti il largo



giovedì 16 giugno 2011

Presagi di noi

La luna,
come ombra d'universo
mentre nella notte
navigano pensieri,
illumina fiocamente
la spiaggia dell'anima
deserta da dolci sguardi.

L'aria
impregnata di ricordi
libera messaggi di vento,
scrive pagine di solitudine
percorrendo la distanza del silenzio
fra mondi
ormai lontani.

La fioca luce
avanza decisa
ricopre il mio corpo
abbandonato, orfano
di carezze fonte di vita
che come stelle ora spente
alimentano l'oscurità
in attesa del nuovo giorno.

Quelle mani
riportano
i giorni della speranza,
liberano un sentimento
dalle paure solide e tenaci
giorno dopo giorno,
tolte le spine
incontrate sulla strada
tortuosa dopo ogni curva.

Abbiamo volato
a respirare l'azzurro
di cielo aprendo
lo sguardo verso l'orizzonte,
stanchi, sfiniti, esausti
sdraiati fianco a fianco
anima contro anima
mano nella mano.

Percepisco
presagi di noi
nell'oscurità di questa stanza
misterioso confine
di un'amore senza tempo,
domande senza risposta
che tracciano
un nuovo percorso
da intraprendere
con la consapevolezza
di una meta ormai più vicina

lunedì 13 giugno 2011

Lampo di vita


Folate di pensieri
scorrono nella sera
lasciando desideri
sparsi su tavoli solitari.

Come fiammelle di vita
incidono emozioni in fondo al cuore,
nascoste al clamore degli eventi
pronte a tornare nei sogni della notte.

Tremula, fioca una luce
accende la passione sulla strada
tracciata da parole, immagini, suoni che
risvegliano sensazioni sopite dal tempo.

Il torpore si allontana
scacciato da parole intense
che arrivano dritte e sicure
nel profondo dell'anima.

Accarezzo la notte che
lascia spazio alla malinconia del giorno,
in un disordine di sensi
disposti dietro una porta arrugginita.

Un lampo improvviso
rompe un silenzio senza fine
apre una breccia, traccia una via
libera pensieri sgorgati
da un'anima inquieta.



sabato 11 giugno 2011

Vento riflesso

Vento del sud
soffia fra i capelli
semina baci
su specchi d'acqua
illuminati
da luce riflessa

Porta il sorriso
in uno sguardo
sgorgato dal cuore
orfano di sentimenti
sopiti, risvegliati
da carezze senza tempo

Accompagna passi
silenziosi su sentieri
tortuosi disseminati
da pensieri figli
di emozioni improvvise
emerse dal profondo dell'anima

Avvolge due ombre
strette in un abbraccio
senza fine
le sospinge verso
il proprio desiderio
in reciproco abbandono



mercoledì 8 giugno 2011

Nuove rimembranze


Vola la mente
su percorsi antichi
in cerca di ricordi
seminati sul letto
del fiume addormentato

Cammina lentamente
raccogliendo immagini
soffuse alla luce della sera
scopre segreti
affidati alle mura del passato

Ripercorre strade
mai dimenticate
fra sensazioni ormai vissute
e giovani emozioni
che scaldano l'anima

Corrono i passi
sul selciato della vita
si perdono nel silenzio della sera
rallento il mio percorso
ad aspettare quel dolce sorriso

Salgo i gradini
di un desiderio ritrovato
in compagnia delle note
di un canto senza tempo
e dei fremiti del cuore
intensi e appassionati



lunedì 6 giugno 2011

Il mercato dietro l'angolo


Gerbina curava ogni dettaglio la mattina davanti allo specchio. I capelli bianchi ben raccolti dietro la nuca, il vestito fresco di bucato e ben stirato, le scarpe lucide come nuove, la borsa capiente e amica fidata.
Prima di uscire mi passava in rassegna. Un tocco qua, un tocco là e il più temuto: quello finale. La molletta. La mia nemica a cui la nonna assegnava il compito ingrato di fermare i capelli lisci ma ribelli.
Quando finalmente eravamo due gocce d'acqua in quanto a ordine, precisione, pulizia, solo allora la porta si apriva.
Uscivamo tenendoci per mano come fossimo due fratelli. Iniziava così il solito cerimoniale. Lei rispondeva gentilmente al saluto dei vari negozianti, io stiracchiavo la sua mano nell'attesa di una sosta dal lattaio, dal fornaio, dal pasticcere. Speranza vana delusa ogni mattina. Una tortura, un supplizio di cui ormai conoscevo però il lieto fine.
Annusavo l'aria pronto a cogliere quegli odori inconfondibili che annunciavano l'avvicinarsi della meta. Frutta, verdura cotta, salumi, formaggi, aromi vari un miscuglio da far girare la testa.
Quando in mezzo a quell'intreccio profumato "sentivo" la fragranza inconfondibile dei frati fritti, quello era il segnale: girato l'angolo saremmo entrati nel mercato.



domenica 5 giugno 2011

Risveglio di speranza

Entra dalla finestra
luce di primavera stamattina
a riscaldare il cuore
orfano di lontananza

Liscia la solitudine dell'aria
portando profumi e sguardi
accompagnati dal tepore
di una stanza avvolta nella penombra

Vola la mano nell'aria ferma
abbandona il calore di una carezza
che arriva fino all'anima
a lasciare segni indelebili

Silenzi che parlano
arrivano la' dove dita si stringono
forti a sfiorare una stella
sorta all'improvviso

Chiudo gli occhi al flusso dei pensieri
per rivivere momenti di tenerezza
di due corpi abbandonati
al reciproco desiderio

Potrebbe arrivare adesso
l'inattesa gioia di una voce
a salutare il nuovo giorno
ad asciugare la rugiada della notte

venerdì 3 giugno 2011

La strada

Vaga la mente
fra sentieri sconosciuti
alla ricerca di quel percorso
desiderato nel tempo.

Osservo dentro me,
scolpite con sguardi profondi,
immagini intense
di giorni quotidiani.

Il sogno lentamente svanisce
lasciando il suo scranno
alla realtà della vita
dura da percorrere
fra anfratti colmi
di emozioni intense

Si alterna il buio,
avvolge il cammino
alla luce forte di un sorriso,
seguo quella dolcezza
mentre l'anima trabocca
di infinito desiderio

Ho incendiato le parole
per illuminare la strada
che porta dritto al cuore,
ho raccolto cenere bianca
perché rimanga fra le mie mani
eterna dentro il mio mare

Seguo lo scorrere del tempo
a passi lenti ma decisi,
arriverò dove ho visto una stella
fino a toccarla nel profondo dell'anima,
la scalderò fra le mie mani
per unire le nostre strade



giovedì 2 giugno 2011

I lacci del tempo



Folate di vento
spazzano nuvole
aprono l'anima
densa di ricordi
raccolti nel tempo

Tiene la mente
desideri imbrigliati
soffocati da sabbia fine
bagnata da gocce di pioggia
compagne della sera

Frugo nel cassetto
dei sogni
tra emozioni vissute
ricordi inanimati
serrati nel cuore

Un raggio di luce
asciuga lacrime
racchiuse a stento
da mani intrecciate
con il filo della vita

Scorrono pensieri
liberano i lacci del tempo
consunti dalla passione
tenuta a stento
gridata dentro di me