mercoledì 19 ottobre 2011

Speranza in solitudine


Stamani i polsi stretti
da una cinghia di cuoio,
succhio latte
da madre solitudine

Insieme alla nebbia grigia
intimorisce perfino il mare,
invade l’anima
fino ad affogarla

Nessun suono ho udito
al risveglio dalla notte,
nessun colore ha ravvivato la parete
coperta da languide pennellate

Vorrei cantare come il pettirosso
che saltella sui davanzali
tenuto lontano da lei
che premurosa avvolge il cuore

Anche i sogni compagni di viaggio
svaniscono alla luce fioca,
mentre granelli di polvere
ricoprono la mente

Oggi il silenzio sara’ il pane
per sfamare il desiderio,
il vuoto il  sapone
per lavare tracce ormai sfumate,
la speranza il vento caldo
per allontanare lacrime di pioggia



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